Da Marotta a Fermo

Lunghezza: 135 Km

Tempo di percorrenza: 3,5 h

Durata: 1 giorno

Il percorso si estende dal mare alle colline. dell’entroterra marchigiano

Per chi lo desidera, Terra di Piloti e Motori fornisce assistenza sui pernotti in strutture ricettive convenzionate, comunicandolo la richiesta all’associazione in tempi congrui.

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Tappa per tappa

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Questo tour inizia a Marottra, una località balneare situata nella provincia di Pesaro e Urbino il cui territorio è ripartito in due comuni: Mondolfo e San Costanzo. La spiaggia di Marotta rientra tra quelle che hanno ottenuto la Bandiera Blu d’Europa; essa è posta tra Fano e Senigallia ed è bagnata dal mar Adriatico. Lungo il litorale si alternano zone di spiaggia sabbiosa e spiaggia rocciosa, mentre il fondale è uniformemente sabbioso.  La spiaggia è caratterizzata dal recupero di un moletto, divenuto un punto di attrazione primaria, oltre ad una serie di stabilimenti balneari moderni e ben attrezzati. il cantatnte Enrico Ruggeri la definita la città de “il mare d’inverno”

Partendo dal mare in direzione Pergola visitiamo Mondolfo  che ci accoglie nella sua struttura di castello con una doppia fortificazione, unica nel suo genere:per poi dirigerci verso Monterado

Proseguiamo in direzione Corinaldo, che ci accoglie con le sue poderose mura e le mille altre storie di mattoni e laboriosità. Superiamo Ostra Vetere, Serra dei Conti  e Montecarotto. Curva dopo curva arriviamo Moie, una frazione del Comune di Maiolati Spontini. Maiolati Spontini è famosa per aver dato i natali al grande compositore musicale Gaspare Spontini, il cui nome è stato aggiunto alla denominazione del comune nel 1939.  Passeggiamo per Moie, per i  sui vicoli di questo borgo dove il canto degli uccelli è più forte di qualsiasi altro suono è davvero emozionante. Le casette, i fiori e qualche albero secolare parlano di una storia antica e così possiamo  scoprire tra le vie del paese l’Abbazia di Santa Maria delle Moie, un esempio significativo di architettura romanica.I monaci benedettini fin dal  1200 si insiediarono in questo luogo della Vallesina offrirendo ristoro, ospizio e servizio ospedaliero (Domus Hospitales) ai viandanti e pellegrini

Dopo una strada divertente da percorrere saliamo a Cingoli, graziosa cittadina dalla cinta muraria quasi del tutto intatta, con numerosi monumenti che ne attestano il glorioso passato, immersi in quartieri dalle vie silenziose e suggestive. Posto sulla sommità del Monte Circe (o Cingulum) a 631 m. S.l.m.Per la sua posizione panoramica sul territorio marchigiano è chiamato il “Balcone delle Marche“, per questo attira molti turisti da tutta la penisola. Dalle sue mura di cinta medievali è infatti possibile la vista di gran parte del territorio limitrofo. Fa parte inoltre del club dei Borghi più belli d’Italia. A Cingoli si può visitare il Museo Internazionale del Sidecar, unico nel suo genere, custodisce scooter, motociclette e sidecar, dai primi modelli d’inizio secolo a quelli più recenti, pezzi utilizzati nelle due guerrre mondiali o appartenuti a personaggi importanti. Il suo fondatore Costantino Frontalini, che in trentanni ha raccolto oltre cento esemplari di questo singolare mezzo di trasporto, creando una collezione che, data la qualità e la quantità dei mezzi esposti, è interessante non soltanto per gli appassionati del settore..

La tappa successiva è Tolentino dove è possibile visitare la Basilica di S. Nicola, in origine intitolata a San Giorgio, che venne costruita fra il XIII secolo ed il XIV secolo per poi essere completata ed arricchita nei secoli successivi. Nel 1476 venne dedicata a San Nicola da Tolentino che era stato ospitato per circa trenta anni nell’annesso convento, morendovi nel 1305. La Cattedrale di San Catervo è il duomo di Tolentino, e concattedrale della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia. Nel gennaio del 1961 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore. Nella contrada Rancia, sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti, sorge il Castello della Rancia, uno dei simboli della città. Si presenta come un edificio di forma quadrangolare composto da una cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. Tra il 1353 e il 1357 venne trasformato nel castello attuale per volere dei Signori di Camerino. In quei paraggi venne combattuta la battaglia di Tolentino (2-3 maggio 1815) che fu l’episodio decisivo della guerra austro-napoletana. Combattuta dal re di Napoli Gioacchino Murat contro gli austriaci guidati dal generale Federico Bianchi allo scopo di difendere il proprio regno dopo la precedente sconfitta di Occhiobello e la conseguente ritirata attraverso Faenza, Forlì e Pesaro, la battaglia vide la definitiva vittoria austriaca, con il conseguente ritorno dei Borbone sul trono napoletano. Viene considerata talvolta la prima battaglia del Risorgimento italiano.

In piazza della Libertà a Tolentino, sulla destra rispetto al Palazzo Comunale, si innalza il campanile della Chiesa di San Francesco che, per la presenza di un singolare orologio, è divenuto ormai il simbolo della Città. L’ orologio ha una macchina collegata a quattro quadranti che indicano, le fasi lunari, le ore italiche, l’ora astronomica e i giorni della settimana e del mese. E’ opera di Antonio Podrini di Sant’Angelo in Vado che lo costruì nel 1822.

Finiamo il nostro tour con la città di Fermo, un comune di circa 37.000 abitanti. Posto ai piedi del Monte Sabulo, sorge ad oltre 320 m.s.l.m. Le origini del borgo sono molto antiche e fu una delle più importanti colonie romane. Testimonianza della Fermo romana sono le cisterne romane, un’opera edilizia ipogea di età augustea (40 d.C.), della superficie di circa 2.000 metri quadrati divise in 30 camere poste su 3 file parallele, realizzate allo scopo di accumulare riserve d’acqua.

Fermo, ha davvero molto da offrire: storia, cultura, arte ed ottimi prodotti tipici. Colpisce subito i suoi visitatori accogliendoli nella sua splendida  Piazza del Popolo: un vero e proprio salotto all’aria aperta, che racchiude tra due file di logge uno spazio di ampio respiro. Sulla piazza si affaccia il bel Palazzo dei Priori, l’edificio più antico della cittàche ospita la pinacoteca. Al suo interno in una splendida biblioteca seicentesca ricca di manoscritti un mappamondo del 1713 completamente realizzato a mano da un cartografo di Fabriano, Amanzio Moroncelli. Altro gioiello di Fermo è il Teatro dell’Aquila: con i suoi circa 1000 posti è uno dei teatri settecenteschi più grandi non solo delle Marche, 

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