Da Portonovo a San Benedetto del Tronto

Lunghezza: 325 Km

Tempo di percorrenza: 5,5 h

Durata: 2 giorni

Il percorso parte e termina al mare, estendendosi tra amene colline, toccando tra tre province passando per i Sibillini.

Per chi lo desidera, Terra di Piloti e Motori fornisce assistenza sui pernotti in strutture ricettive convenzionate, comunicandolo la richiesta all’associazione in tempi congrui.

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La partenza di questo tour è a Portonovo, una località del Poggio di Ancona, noto centro turistico balneare affacciato sull’omonima baia. Tre sono i monumenti più importanti di Portonovo: la Chiesa di Santa Maria, la Torre di Guardia e il Fortino Napoleonico. La Chiesa di Santa Maria di Portonovo è un piccolo capolavoro romanico costruito dai benedettini dopo il 1034. Sorge su un piccolo rialzo roccioso che si protende nel mare ed è lambita dal verde della macchia mediterranea. La Torre di Guardia, chiamata anche Torre Clementina, fu fatta costruire nel 1716 da papa Clemente XI per contrastare le scorribande dei pirati, dall’alto di essa i soldati riuscivano a sorvegliare un ampio tratto di costa. Divenne con gli anni un luogo di ritiro di poeti, ospitando anche Gabriele D’Annunzio. Il Fortino Napoleonico fu costruito nel 1810, durante il Regno d’Italia di Napoleone, con l’intento di impedire lo sbarco di navi appartenenti alla flotta inglese, attratte dalla possibilità di rifornirsi di acqua potabile attingendo alla Fonte di Portonovo. Ogni anno viene organizzata una rievocazione storica denominata Porto Nuovo 1811.

Il viaggio proseguirà percorrendo una bella strada con tante curve sul Monte Conero fino a raggiungere Sirolo, la quasi totalità del suo territorio fa parte del Parco regionale del Conero; la “Spiaggia delle Due Sorelle” è la spiaggia più rappresentativa della riviera con i suoi faraglioni che sono il simbolo di Sirolo. È costituita da ghiaia, sassolini bianchi e da speroni rocciosi che la incastonano nella falesia. Da visitare il Teatro “Alle Cave” che prende il suo nome dalla sua storia: è stato infatti ricavato in una cava di pietra del Conero caduta in disuso. Da alcuni anni si è realizzato un caratteristico teatro all’aperto, palcoscenico naturale, che anima le notti sirolesi. La sua caratteristica principale è l’acustica, che lo rende unico ed eccezionale per la lirica e ogni tipo di musica. Vicino Sirolo troviamo Numana, borgo di pescatori, oggi considerata “la Signora del Conero”, incastonata tra il verde del Parco e l’azzurro del mare, è una delle quattro bandiere blu di Ancona, dove potrai godere di altri scorci meravigliosi

Arriviamo a Castelfidardo, città della Fisarmonica e dell’Unità d’italia. Qui troviamo il Museo del Risorgimento, uno spazio espositivo, dedicato al Risorgimento, con particolare attenzione alla battaglia di Castelfidardo, che ebbe come conseguenza l’annessione al Regno di Sardegna delle Marche e dell’Umbria. Allestito nel 1994 all’interno di Palazzo Mordini, sono esposti documenti a ricordo della nota battaglia del 18 settembre 1860, combattuta e vinta a Castelfidardo dall’Armata Sarda sull’Esercito dello Stato della Chiesa. Ancora attuale la produzione di fisarmoniche, la più antica fabbrica di queste, Paolo Soprani, fu fondata nel 1863.

Il viaggio prosegue percorrendo una piacevole strada fra verdi colline passando per delle belle strade  arrivando a Recanati, Sambucheto, Montecassiano, Appignano, Passo Treia e poi Tolentino dove è possibile visitare la Basilica di S. Nicola, in origine intitolata a San Giorgio, che venne costruita fra il XIII secolo ed il XIV secolo per poi essere completata ed arricchita nei secoli successivi. Nel 1476 venne dedicata a San Nicola da Tolentino che era stato ospitato per circa trenta anni nell’annesso convento, morendovi nel 1305. La Cattedrale di San Catervo è il duomo di Tolentino, e concattedrale della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia. Nel gennaio del 1961 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore. Nella contrada Rancia, sulla pianura situata alla sinistra del fiume Chienti, sorge il Castello della Rancia, uno dei simboli della città. Si presenta come un edificio di forma quadrangolare composto da una cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. Tra il 1353 e il 1357 venne trasformato nel castello attuale per volere dei Signori di Camerino. In quei paraggi venne combattuta la battaglia di Tolentino (2-3 maggio 1815) che fu l’episodio decisivo della guerra austro-napoletana. Combattuta dal re di Napoli Gioacchino Murat contro gli austriaci guidati dal generale Federico Bianchi allo scopo di difendere il proprio regno dopo la precedente sconfitta di Occhiobello e la conseguente ritirata attraverso Faenza, Forlì e Pesaro, la battaglia vide la definitiva vittoria austriaca, con il conseguente ritorno dei Borbone sul trono napoletano. Viene considerata talvolta la prima battaglia del Risorgimento italiano.

In piazza della Libertà a Tolentino, sulla destra rispetto al Palazzo Comunale, si innalza il campanile della Chiesa di San Francesco che, per la presenza di un singolare orologio, è divenuto ormai il simbolo della Città. L’ orologio ha una macchina collegata a quattro quadranti che indicano, le fasi lunari, le ore italiche, l’ora astronomica e i giorni della settimana e del mese. E’ opera di Antonio Podrini di Sant’Angelo in Vado che lo costruì nel 1822.

Visitata Tolentino proseguendo si arriva al Lago di Borgiano, anche detto lago di Caccamo, un lago artificiale, che prende le sue acque dal fiume Chienti. È situato nel comune di Serrapetrona, in provincia di Macerata, nella frazione di Caccamo sul Lago. L’attività principale che vi si svolge è la pesca; il bacino per la sua lunghezza è inoltre idoneo alla pratica del canottaggio e per questo vi si disputano numerose gare. Da vedere il paesino di Pievefavera che domina il lago

Dal Lago di Borgiano ci spostiamo percorrendo una strada molto divertente per il motociclista fino a giungere  al Lago di Fiastra, un lago artificiale costruito allo scopo di fornire energia elettrica nella Vallata del Fiastrone. La sua superficie è di 2 km ed è situato all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, alimentato dalle acque del fiume Fiastrone e piccoli affluenti minori che creano angoli suggestivi,

Costeggiando il lago di Fiastra verso Monastero e Pian di Pieca, arriviamo a Sarnano,  città termale e turistica. Il comune fa parte del club dei Borghi più belli d’Italia ed è stato insignito della Bandiera arancione dal Touring Club Italiano. Di recente sono state valorizzati alcuni percorsi turisttici a piedi per visitare le Cascatelle, Formate da un suggestivo salto del fiume Tennacola, uno dei due affluenti del Tenna che circondano il paese, le Cascatelle dei Romani a Sarnano sono una piccola oasi d’acqua, immersa in un bosco ombroso. Vicinissime al centro abitato e facili da raggiungere in ogni stagione, le Cascatelle sono uno dei siti naturalistici più visitati, soprattutto in estate, quando offrono un fresco rifugio dalla calura.

Salendo per circa 12 km su una stada piena di tornanti e curve con panorami mozzafiato,  sulla quale viene disutato da oltre 50 anni un Campionato di velocità per auto storiche e moderne, arriviamo a Sassotetto. località attrezzata per gli sport invernali.  Il comprensorio sciistico è uno dei migliori e più apprezzati dell’Appennino Umbro Marchigiano. Le cime innevate di Sassotetto, della Maddalena e dei Piani di Ragnolo regalano agli appassionati della neve ambienti adatti per lo sci di fondo, lo sci-escursionistico, lo sci-alpinismo, le ciaspolate e lo snowkite. 

Ti consigliamo di pernottare qui e di assaggiare in uno dei numerosi ristoranti le specialità locali, quali le “Tagliatelle al Cinghiale” e il “Ciauscolo”, un un salume tipico della tradizione contadina.

Uscendo da Sarnano in direzione Amandola, arriviamo a Montefortino un comune della provincia di Fermo. Situato alle pendici dei Monti Sibillini, ci sono due siti ai quali dedicare attenzione: passando per Rubbiano si va alle Gole dell’infernaccio gole naturali scavate dal fiume Tenna tra il Monte Priora e il Monte Sibilla, sui Monti Sibillini, il territorio comprende il comune di Montefortino (FM), nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. Le Gole dell’ Infernaccio  sono tra le gole più suggestive dell’Appennino umbro-marchigiano, sono meta gettonatissima di escursioni e passeggiate turistiche grazie ad un percorso di accesso relativamente semplice e pressoché alla portata di tutti, ma contemporaneamente ricco di elementi di alto interesse naturalistico. Nei pressi troviamo l’Eremo di San Leonardo che sorge su un vasto pianoro a 1.128 mt. di altitudine circondato da una fitta vegetazione di tassi, aceri e faggi tra il Monte Sibilla ed il Monte Priora, il cui nome deriva da Priore, colui che, all’interno del monastero, era la guida ed aveva il compito di dirigerlo ed amministrarne i beni. Da documenti dell’epoca qui, fin dai primi secoli del Medioevo, vi era un insediamento fortificato e, nel 1066, a seguito di uno scontro con Visso, gli abitanti di Montefortino edificarono l’Eremo di San Leonardo, che prese il nome di Castrum de Volubrio, sui resti di quello che era un antico monastero fondato dai seguaci di San Benedetto.

Direttamente da Montefortino si va invece verso il Santuario della Madonna dell’Ambro che prende il nome dal vicino torrente Ambro ed è uno dei santuari delle Marche più antichi e più visitati della Regione; definito anche la piccola Lourdes dei Monti Sibillini, è situato a 658 m di altitudine, incastonato tra Monte Priora e Monte Castel Manardo.

Spostandoci in pò più a sud arriviamo ad Arquata del Tronto, un comune della provincia di Ascoli Piceno. Appartiene alla Comunità montana del Tronto ed è l’unico comune d’Europa racchiuso all’interno di due aree naturali protette: il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga a sud, e il Parco nazionale dei Monti Sibillini a nord. È noto per la presenza della storica rocca medievale che sovrasta l’abitato.
Purtroppo il sisma del 2016 ha causato gravi danni ad Arquata, facendo sprofondare a valle metà del paese. La frazione di Pescara del Tronto è stata completamente rasa al suolo, con solo poche case rimaste in piedi. Il 30 ottobre la scossa più forte di magnitudo 6.5 a Norcia ha raso al suolo quasi tutta Arquata, con il collasso delle case, delle chiese e lo smottamento parziale della parte del bastione a valle. Solo la Rocca è rimasta in piedi, benché danneggiata anch’essa.

Concludiamo con un’escursione a San Benedetto del Tronto. Affacciata sul Mar Adriatico, la tranquilla cittadina marchigiana è diventata un vero e proprio polo turistico che attira ogni anno moltissimi visitatori grazie al clima mite, l’ospitalità genuina, il buon cibo e tante bellezze storiche ed artistiche disseminate sul territorio. San Benedetto del Tronto è anche la vera anima della Riviera della Palme, tra i viali e i giardini della città il lungomare cittadino è una vera oasi di tranquillità e benessere, poi la spiaggia, lunghissima, bandiera blu ininterrottamente dal 1999, il porto peschereccio più importante dell’Adriatico e la tradizione culinaria marinara che si esalta con il celebre brodetto alla sambenedettese, oltre ad essere un grande contenitore di storia, cultura e tradizioni, un luogo da visitare, gustare e tenere nel cuore, dove passare l’ultima serata e cenare in un locale tipico e gustare i prodotti del luogo.

Qui si possono visitare il Museo della civiltà marinara delle Marche, che è situato nel complesso del Mercato Ittico sanbenedettese e va ad aggiungersi ai già esistenti Museo Ittico e Museo delle Anfore dando vita al “Polo Museale del Mare”. Ultima sezione del polo museale è l’Antiquarium Tifernum che raccoglie numerosi reperti archeologici recuperati nel corso degl’anni dall’Archeoclub locale, e documenti antichi che narrano la storia di San Benedetto del Tronto e dei comuni limitrofi dal Neolitico fino al millequattrocento. Centocinquanta scalini e siamo arrivati sulla Terrazza del Faro, una “scalata” che vale la pena fare; dall’alto si può ammirare tutta la città e il panorama circostante. Questo faro è il più importante e il più potente del tratto di costa che va da Ancona a Ortona, domina tutto dall’alto dei suoi 31 metri: una torre cilindrica che si staglia verso il cielo e proietta raggi di luce bianca fino a 32 miglia nautiche

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